03/2024: “Ora tocca al bio”: suonerebbe più o meno così, in italiano, lo slogan adottato dal birrificio austriaco Gösser per promuovere la sua prima birra biologica. Il marchio Gösser vanta una lunga e ricca tradizione e adesso la sua Gösser Biostoff Lager è pronta a sbarcare su un mercato in crescita. La nuova birra si presenta con una brand identity sostenibile molto coerente grazie alla bottiglia a rendere da 0,33 litri prodotta con l’innovativa tecnologia Echovai di Vetropack, a cui si aggiunge anche un nuovo design delle casse.

30%
più leggere
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tipi di birra

Più moderna, più fresca, più giovane: Gösser Biostoff Lager punta a diventare la birra preferita di un numero sempre più alto di consumatori. Secondo GfK, società specializzata nelle ricerche di mercato, almeno il 60% dei bevitori di birra austriaci ritiene che la scelta attuale di birre biologiche non sia adeguata. Teresa Höfler, Senior Brand Manager di Brau Union Österreich, commenta: “Non ci sorprende. La Gen Z, ossia i consumatori tra i 20 e i 28 anni, è molto attenta alle proprie abitudini di consumo e considera la sostenibilità un tema cruciale. Un discorso simile si può fare anche per i Millennial, per i quali l’accento è più spostato sul gusto, e che vedono il consumo consapevole come un aspetto intrinseco della loro mentalità. Al tempo stesso, ai clienti di questo segmento piace provare nuovi prodotti che rispecchino il loro stile di vita moderno.”
 

In quanto marchio birraio innovativo, quindi, Gösser intende fare il possibile per soddisfare queste richieste del mercato in futuro. Fin dagli albori, Gösser crede fermamente che la propria birra non sia solo il meglio della natura, ma anche il meglio per la natura. Il marchio affonda le proprie radici nel lontano anno 1000, quando la contessa Adula fondò un monastero in cui le monache producevano birra – all’epoca una consuetudine. Nel 1860 Max Kober ripristinò l’antico birrificio monastico nella cittadina stiriana di Leoben, gettando le basi per il sensazionale percorso che avrebbe trasformato Gösser nel principale marchio di birra della repubblica alpina.
 

Oggi Gösser fa parte di Brau Union Österreich, che a sua volta appartiene al Gruppo Heineken dal 2003. Il birrificio attribuisce grande importanza all’uso di ingredienti di alta qualità e al rispetto dei metodi di produzione tradizionali. Questo ha permesso all’azienda di ottenere ciò che in pochi riescono a ottenere: la sintesi fra tradizione e modernità, e la capacità di evolversi mantenendo il legame con le proprie radici. Con la sua nuova birra biologica, Gösser sta facendo un ulteriore passo avanti in questa direzione.

La birra biologica in un’innovativa bottiglia a rendere, frutto della tecnologia Echovai di Vetropack

“Questo passo avanti si riflette anche nell’aspetto del nuovo prodotto” spiega Höfler. “Una delle caratteristiche più convincenti di Gösser Biostoff Lager è la sua ricetta unica. Con il suo vibrante colore giallo-dorato e le delicate note aromatiche del malto, risulta beverina e piacevolmente acidula. Prodotta con materie prime biologiche 100% austriache, questa birra unisce gusto e sostenibilità in un’innovativa bottiglia a rendere da 0,33 litri.” Come sottolinea Höfler, Gösser Biostoff Lager viene lanciata sul mercato nella nuova bottiglia a rendere standard in vetro leggero, che contemporaneamente contribuisce al raggiungimento della quota di riuso obbligatoria dal 2024 in Austria. La bottiglia è stata realizzata con la tecnologia Echovai di Vetropack, produttore svizzero di contenitori di vetro. Il pionieristico processo Echovai sfrutta la tempra termica per rendere le bottiglie di vetro eccezionalmente resilienti, riducendone al tempo stesso il peso. “Questa tecnologia spiana la strada alla produzione efficiente di bottiglie standard più robuste, eppure più leggere. I numerosi e indiscutibili vantaggi le rendono ideali come contenitori a rendere: si distinguono infatti per le loro prestazioni in termini di sostenibilità, praticità, stabilità e snellimento della logistica” afferma Erich Jaquemar, Strategic Account Manager per Vetropack Austria. 

 

Queste caratteristiche ne fanno la bottiglia perfetta per esprimere l’essenza della nuova birra biologica. “La sostenibilità è al centro delle iniziative di Gösser, nata nelle verdi campagne stiriane” sottolinea Höfler. “Per produrre la birra Gösser, per esempio, utilizziamo energia rinnovabile proveniente dal nostro impianto di biogas, e già da tempo abbiamo iniziato a usare carta riciclata per le etichette. Ora questa bottiglia a rendere standard ci offre una pratica alternativa ai classici contenitori a perdere, aprendo ulteriori orizzonti nel nostro percorso per diventare più sostenibili.”

«Prodotta con materie prime biologiche 100% austriache, questa birra unisce gusto e sostenibilità in un’innovativa bottiglia a rendere da 0,33 litri.»
Teresa Höfler, Senior Brand Manager, Brau Union

L’idea di una bottiglia a rendere standard utilizzabile da più birrifici non è certo una novità per il mercato della birra austriaco, ma il vero impulso per trasformarla in realtà è nato man mano che il tema della sostenibilità acquisiva maggiore importanza per i consumatori. A quel punto è sorta la necessità di trovare la bottiglia adatta. Brau Union Österreich collaborava con Vetropack già da molti anni. “Nell’ambito dei contenitori di vetro, Vetropack è una garanzia” conferma Dietmar Roher, Quality Expert di Brau Union Österreich. Così la curiosità era tanta quando Vetropack, sapendo di questa esigenza, ha presentato a Brau Union Österreich la nuova tecnologia Echovai.

La bottiglia a rendere standard: un traguardo storico per l’Austria

“Ovviamente l’obiettivo era trovare una soluzione che fosse accettabile anche per gli altri birrifici” prosegue Roher. Un gruppo di lavoro costituito in seno alla Logistikverbund Mehrweg (l’associazione austriaca della logistica per i contenitori a rendere) ha studiato la fattibilità tecnica del sistema futuro. La forma della bottiglia doveva rispettare diversi requisiti: doveva poter essere introdotta nei cassonetti intelligenti (o distributori automatici “inversi”, RVM), doveva essere riconoscibile come bottiglia a rendere e doveva essere adatta a varie tipologie di casse. “L’associazione, il settore birraio e i service provider hanno quindi raggiunto l’accordo su una bottiglia a rendere da 0,33 litri, segnando un traguardo storico per il mercato birraio austriaco” riassume Roher. Altri Paesi hanno già in uso una soluzione standard per alcune parti del sistema dei vuoti a rendere, e ora l’Austria può recuperare terreno. 

30% più leggera ed emissioni di CO2 ridotte a un quarto

La bottiglia a rendere standard da 0,33 litri è stata sviluppata in collaborazione con Vetropack. Si tratta di un’innovazione convincente sotto molti aspetti: con i suoi 210 grammi, la bottiglia pesa il 30% in meno rispetto a quelle tradizionali. Meno peso significa migliore maneggiabilità e ridotte emissioni di CO2. “Il nostro lavoro di sviluppo non verteva solo sulla singola bottiglia: abbiamo considerato i contenitori a rendere come un intero sistema” spiega Jaquemar. “Questo significa che il design delle bottiglie e delle casse, nonché i pallet e la logistica, sono tutti coordinati. Su ogni pallet si possono trasportare sei file di casse, anziché cinque come in passato.” Pertanto un pallet standard assicura spazio a sufficienza per 96 casse. Le emissioni complessive di CO2 sono ridotte a un quarto rispetto ai classici contenitori a perdere. Merito non solo della logistica, ma anche dell’alta percentuale di vetro riciclato nella produzione del vetro grezzo.

Parallelamente, numerosi test hanno dimostrato la stabilità della bottiglia standard. “Dato che le superfici di contatto presentano meno usura, il tasso di riutilizzo è superiore di circa il 20% rispetto ai contenitori tradizionali. La bottiglia è stabile, perciò i vantaggi che offre non sono solo di natura ecologica” prosegue Jaquemar. La sicurezza, per esempio, è un altro aspetto in cui Brau Union Österreich ha potuto avvalersi di un servizio speciale di Vetropack per ottimizzare la linea. 

Misurare gli urti

Oltre al supporto nello sviluppo della bottiglia, Vetropack ha aiutato Brau Union Österreich a integrare la soluzione nei processi. Per individuare potenziali rischi, l’assistenza tecnica di Vetropack ha eseguito una prova d’urto su tutte le linee di imbottigliamento di Brau Union Österreich che sarebbero servite a riempire le nuove bottiglie. A tale scopo è stato utilizzato il sensore in-line ShockQC di Masitek, che misura con la massima precisione le forze e i carichi che agiscono su un contenitore di vetro. “Questo sensore permette di rilevare tutti gli urti a cui è soggetta la bottiglia durante il riempimento, così da intraprendere tutte le azioni correttive necessarie.” In questo modo eventuali problemi possono essere eliminati ancora prima che la produzione parta, evitando interruzioni della linea che costano tempo e denaro. Di nuovo Roher: “Adesso abbiamo ben chiaro quali forze e impatti agiscano sulle bottiglie, e anche dove di preciso, dalla depallettizzazione al repackaging. L’obiettivo è quindi quello di continuare a ridurre queste sollecitazioni.”

L’imbottigliamento della nuova Gösser Biostoff Lager è cominciato già da qualche tempo. La nuova birra biologica è apparsa sul mercato a metà febbraio, diventando la prima birra austriaca a essere venduta nelle innovative bottiglie standard, fornite in pratiche casse da 12. Anche altri marchi sono pronti a adottare nell’immediato futuro la bottiglia leggera di Vetropack. Intanto Gösser sta rispondendo alle esigenze soprattutto dei consumatori più giovani, offrendo una birra biologica moderna in un nuovo contenitore sostenibile.